venerdì 27 maggio 2005

Galleria d'arte moderna, giochi dal mondo dell'800

Il diciannovesimo secolo è un periodo in cui si vuole divertire ma soprattutto educare. Alla cosmopolita Galleria d'arte moderna, come omaggio agli artisti presenti nella raccolta, si è scelto di presentare giochi ottocenteschi provenienti da paesi stranieri.



Nell'Ottocento fioriscono in Europa molte versioni del gioco dell'oca, sul punto di sparire o quasi dal gioco degli adulti a trecento anni dalla sua nascita, come il francese Le Prix de la Sagesse, ou La Fontaine en Jeu (à Paris chez Demonville, Imprimeur Librarire, Rue Christine N° 2, déposé à la Bibliothèque Impériale, 1810), con i colori ingenui e sgargianti dell'Imagerie d'Epinal, che accompagna il gioco con le scene dalle famose fiabe di Jean de La Fontaine (1621-1695).
Il faut jouer ce jeu comme le jeu de l'Oie, et convenir seulement de répeter le vers du nombre où l'on devra mettre sa marque: celui qui ne pourra le dir paiera le prix convenu. Cette méthode rendra le jeu plus piquant, et aura l'avantage de graver dans la memoire de bons principles de morale.
(La copia è stata gentilmente concessa dal Musée national de l¹Education, Institut National de Recherche Pédagogique, Mont Saint-Aignan, Francia.)



Al museo è stato riprodotto un altro gioco a tema morale, The Mansion of Happiness. An instructive, moral and entertaining amusement (1843), il primo gioco da tavoliere prodotto in America. Le istruzioni si aprono con un incoraggiamento in rima:
At this amusement each will find
A moral fit t' improve the mind:
It gives to those their proper due,
Who various paths of virtue pursue,
And shows (while vice destruction brings)
That good from every virtue springs.
Be virtuos then and forward press
To gain the seat of happiness.
E non è da credere che per i bambini il raggiungimento della felicità fosse una conquista da dare per scontata. Precisava Lisa Greenberg, qualche anno fa, sul Los Angeles Times:
Even 100 years ago, if parents were asked, "What do you hope your children will be when they grow up?" the most honest answer would likely have been "alive." At a time in which nearly a third of all U.S. deaths were among children under the age of 5, happiness was a luxury.
In The Checkered Game of Life (pat. 1866) il giocatore parte dalla nascita per raggiungere l'Happy Old Age cercando di andare al college e di sposarsi, evitando la pigrizia, il gioco (quello d'azzardo), la povertà, la rovina e il suicidio, casella che lo elimina dal tavoliere, spostandosi su una scacchiera anziché lungo il percorso obbligato dei tavolieri che lo precedono.


The game represents, as indicated by the name, the checkered journey of life, and is intended to present to the minds of the young the various vices and virtues with which they will come in contact in their journey through life, and to illustrate the effects of each in a manner that will make a lasting impression on their minds, the whole being embodied in an attractive and entertaining amusement, well calculated to interest youth and adults.

(Nell'immagine: l'indicatore [dial] con cui ogni giocatore registra il proprio percorso sulla scacchiera e che spiega in quale direzione debba muovere la pedina a seconda del numero ottenuto.)

Un gioco, dunque, innovativo ma con precisione lo spirito che informa quell'America figlia delle colonie: al gioco, è stato dato questo nome perché oltre voler divertire "is intended to forcibly impress upon the minds of youth the great moral principles of virtue and vice" (corsivo nostro). Giochi che vogliono divertire ma anche indicare la retta via. E di successo, specie nei momenti di crisi. Scrive Margaret K. Hofer in The Games We Played. The Golden Age of Board & Table Games (2003):
At the outbreak of the Civil War, sales of board games soared as families turned inward to grapple with the deep split wrenching the nation. During the war's first winter season, The Checkered Game of Life sold an unprecedented 40,000 copies.
(Copie gentilmente concesse dalla Washington American Antiquarian Society, Worcester).



Round the World with Nellie Bly, invece, riprende l'antico meccanismo a spirale dell'oca per celebrare una conquista resa possibile dall'innovazione: i nuovi mezzi di trasporto hanno reso il mondo più piccolo. Si gioca con la pagina che il giornale World di New York ha dedicato il 26 gennaio 1890 a questa venticinquenne giornalista d'assalto (e, in qualche modo, "protofemminista") al suo ritorno dal giro del mondo in 72 giorni, uno dei quali è stato dedicato a una visita di cortesia a Jules Verne, ispiratore della sua titanica impresa. (La copia è stata gentilmente concessa dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, Washington).

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