lunedì 31 marzo 2008

Aosta, giochi romani al MAR-Museo archeologico regionale

AOSTA-Si è tenuto sabato 29 marzo, dalle 16 alle 22, presso il MAR-Museo Archeologico Regionale di Aosta (piazza Roncas 12) "Gi... oca!", un incontro organizzato nel quadro della Decima Settimana della Cultura e dedicato al gioco nella società della Roma antica.

Grandi e bambini hanno giocato con quelli che il museo ha definito giochi "quasi romani": se i tavolieri su cui si è giocato sono infatti riproduzioni fedeli di reperti di scavo archeologico, la mancanza di veri e propri trattati d'epoca dedicati al gioco ci permette oggi partendo da citazioni letterarie, soltanto di tentare di ricostruire le regole con cui questi venivano effettivamente giocati. Le ricostruzioni dei giochi d'epoca romana resteranno al MAR per le prossime iniziative ludiche e didattiche.



Il Ludus Latrunculorum

Le pedine del gioco dei Latrunculi – che ricorda un po' la dama e, per chi lo conosce, il gioco giapponese del Go – sono chiamate con nomi diversi dalle fonti antiche: latro, soldato, ("sicarius", per il dizionario della Crusca), miles, legionario, o bellator, combattente, a richiamare lo scontro dei due avversari sul tavoliere. Tavoliere spesso di legno, e quindi non giunto fino a noi se non come graffito sul marmo, al contrario delle pedine di vetro, che a volte compaiono negli scavi – come quelle conservate nel museo archeologico di Aosta. E' un gioco di strategia pura, parte di quella famiglia che viene definita dei "giochi astratti", quelli che insegnano ad applicare al divertimento la strategia e il ragionamento logico. Le sue regole sono state ricostruite da Ulrich Schaedler, direttore del Musée Suisse du Jeu.


Il Ludus Duodecim Scripta
Il tavolieri da gioco di marmo graffito per il "Gioco dei dodici segni" (uno dei giochi riprodotti, che prende il nome dal punteggio più alto che si può raggiungere con due dadi) è stato ricostruito facendo riferimento ai reperti antichi, a volte rinvenuti durante scavi archeologici veri e propri e a volte per caso, quando la lastra di marmo è stata riutilizzata per altri scopi. Si tratta di tavolieri graffiti spesso rozzamente, con scritte che invitavano il giocatore inesperto (chiamato in alcuni casi "IDIOTA" senza mezzi termini) a togliersi di mezzo, o che facevano riferimento ai polli da spennare. Il Duodecim Scripta, che usa le lettere che formano le scritte come caselle del percorso di gioco, è ritenuto dagli esperti l'antenato del moderno backgammon.



Le regole con cui si è giocato - su un tavoliere di marmo graffito, ricostruito a partire dai ritrovamenti di scavo, sono quelle proposte da Irving Finkel nel libro Games, edito dal British Museum nel 2005. I bambini hanno particolarmente apprezzato i momenti del gioco in cui si scontravano in battaglia le pile di pedine.