sabato 8 aprile 2006

Un Giro del Mondo del 1890 per il Capitano

In omaggio al padrone di casa, il Capitano D'Albertis (1846-1932), viaggiatore, scrittore, spirito avventuroso e curioso che ha attraversato la storia di mezzo secolo, legando la propria vita ai viaggi e inserendosi nella vicenda culturale della Genova di fine Ottocento, abbiamo presentato un gioco che non gli è solo contemporaneo, ma che è anche dedicato alla sua passione per il viaggio (e più semplice da giocare, per i più piccoli, di quelli della famiglia dell'awele/mancala).



Un Giro del Mondo italiano (Arti Grafiche Bertarelli, Milano 1890) che funziona come un gioco dell'oca e in cui si viaggia con i mezzi di trasporto dell'epoca; c'è una bandiera degli Stati Uniti con qualche stella di meno e i "Pirati Chinesi" spaventano i viaggiatori come i Tigrotti di Mompracem dei romanzi di Emilio Salgari. Il gioco ha anche qualche regola che oggi ci fa sorridere dei pregiudizi, ma anche dell'ingenuità, dell'Italia dell'Ottocento: chi capita nella casella 56, a esempio, "cade in potere degli Indiani Pelli-rosse che lo mangiano vivo" e viene eliminato dal gioco.


Scrive l'editore nel 1890:
Nell'offrire alle famiglie questo gioco, abbiamo avuto di mira il divertimento e l'istruzione. Rendere dilettevole la scienza, imprimere ad un passatempo di società la nobile missione di arricchire la mente di cognizioni utili e varie, ecco lo scopo che ci ha guidati in questa compilazione. Il Giro del Mondo è diviso in 80 numeri, seguendo l'itinerario della Società dei viaggi di studio intorno al mondo, residente in Parigi.