domenica 25 maggio 2008

Genova, giochi dedicati al mare al Museo navale



Nouveau jeu de la Marine, Dedié / A. S. A. S. Monseigneur le Duc de Penthièvres Amiral de / France, Governeur de Bretagne &c. Pour son humble Serviteur Crépy. A Paris chez Crépy rue S. Jacques à S. Pierre pres de la rue de la Parcheminerie. Incisore: M. Jeanne Chapoulant, 1768.

Le Nouveau Jeu de la Marine al Museo navale di Genova (Pegli) per la versione pomeridiana della Nuit des Musées 2008, tradotto dal francese a cura dell'Alliance Française de Gênes.
Stampato a Parigi da Crépy nel 1768, riporta i vessilli dei dodici paesi marinari d'Europa (tra cui Genova e, curiosamente, lo Stato della Chiesa) e gli aspetti più importanti della marineria per "l'istruzione della giovinezza". Scopriamo così i vari gradi degli ufficiali, l'aspetto della Tartana e della Fregata, la tecnica dell'Abbordaggio, la Tempesta e la Calma Piatta. Chi diventa Corsaro andrà in prigione e chi fa Naufragio lascerà il gioco.
[Gentilmente concesso dal Fries Scheepvaart Museum]



In The Sailor Boy seguiamo la carriera del giovane marinaio statunitense alla fine dell`Ottocento tra promozioni e arretramenti, cominciando dal ruolo di mozzo sino a diventare, grazie alla abilità e alla fortuna, ammiraglio. Ma attenzione: la casella dell’insubordinazione ci può costringere a ricominciare il gioco da capo. An Exciting Motor Boat Race, invece, è un gioco dei primi del Novecento più semplice e dedicato ai bambini più piccoli, potremo gareggiare con i primi motoscafi da diporto. Bisogna arrivare primi al traguardo facendo attenzione agli ostacoli e alla temperatura del motore: il motoscafo rischia di incendiarsi!
[Gentilmente concessi dal dal Maine Maritime Museum, Bath (Maine), Stati Uniti]

sabato 24 maggio 2008

Un'altra sera al museo fra Senet e Latrunculi



Sotto le volte della Sala Verde dell'ottocentesca Villa Pallavicini, che ospita la sede del Museo di archeologia ligure, sui tavolieri da gioco sono tornati a incontrarsi l'Egitto e Roma. A disposizione dei visitatori le riproduzioni del Ludus Latrunculorum, di marmo graffito, e del Senet, di legno e con i caratteristici "dadi" a due facce, piatta e concava.

E come ogni volta, i più piccoli -- beati loro -- sono stati i più veloci a imparare le regole del "gioco dei soldati", nella versione proposta da Ulrich Schädler, direttore del Musée Suisse du Jeu.

venerdì 23 maggio 2008

Roma: la turricula alla prova del gioco



Per evitare che si barasse al gioco del duodecim scripta, in certi casi si utilizzava una turricula, una piccola torre in cui si lasciavano cadere i dadi: questi rimbalzavano contro le pareti e uscivano rotolando sul piano del gioco senza che qualcuno potesse, nella penombra della taverna o dell'accampamento, modificarne il punteggio. Per il Museo di archeologia ligure ne abbiamo ricostruito una (o meglio, un prototipo) partendo da un esemplare rinvenuto durante scavi in Germania, che ha resistito a una serata di gioco con grandi e piccini (questi ultimi, a dire la verità, più incuriositi dai dadi che rotolavano rumorosamente nella turricula che al gioco in sé). Le regole usate sono quelle proposte da Irving Finkel nel suo libro Games (The British Museum, 2005).

sabato 17 maggio 2008

Dissected maps d'epoca e "quasi antiche"

Il Centro di documentazione per la storia, l’arte e l`immagine di Genova ha sede nelle cosiddette Dipendenze di Palazzo Rosso, il meno visibile dei tre corpi di fabbrica del complesso fatto costruire dalla famiglia Brignole-Sale fra XVII e XVIII secolo, e al suo interno sono attivi tre istituti, che conservano collezioni documentarie e artistiche fondamentali per lo studio delle vicende storiche e artistiche di Genova e della Liguria: la Biblioteca di Storia dell’Arte, l’Archivio fotografico del Comune, le Collezioni cartografica e fotografica. Sono qui conservate oltre 7.000 immagini (incisioni, disegni, acquerelli, dipinti…), databili dal XVI al XX secolo, che illustrano i diversi aspetti della vicenda urbana, architettonica, paesaggistica, del territorio genovese e ligure. Spiccano i nomi di Giolfi, Garibbo, P.D. Cambiaso, Crotta, C. Barabino. La donazione di Edward Berry, viaggiatore e conoscitore stabilitosi in Liguria all`inizio del XX secolo, ha arricchito le collezioni di un prezioso fondo cartografico.



In omaggio a questa collezione sono stati riprodotti giochi d’epoca a tema geografico, come Europe divided into its kingdoms &c. (circa 1760) – John Spilsbury, prospero editore londinese di carte geografiche, a un certo punto della sua carriera “inventa” quello che oggi conosciamo come puzzle: monta su legno le sue stampe colorate a mano e le fa ritagliare seguendo i confini dei paesi per “facilitare l’insegnamento della geografia” ai rampolli della nobiltà.



Ma che sarebbe successo se, nella Genova del Settecento, qualche intraprendente editore avesse cominciato a fare tesoro dell’esperienza inglese? Se avesse montato su legno e ritagliato le carte geografiche che si vendevano al tempo, anche lui per “facilitare l’insegnamento della geografia”, il risultato sarebbe stato quello con cui si giocherà per la Notte dei Musei 2007 nel Cortile di Palazzo Rosso.



Ecco le carte della collezione del Comune che sono state riprodotte per il gioco dei visitatori:
  • Republica Genuensis et Ducatus Mediolanensis, Parmensis et Montisferrati Novissima Descriptio (Frederick de Wit, Carta degli Stati della Repubblica di Genova e dei Ducati di Milano, Parma e Monferrato), Amsterdam, seconda metà del XVII secolo.
  • Gli Stati d`Italia secondo le osservazioni fatte dalla Società degli Scienziati di Parigi... a cura degli eredi di Johan Baptist Homann, 1742
  • F. Delamarche, L’Europe divisée en ses différents États, 1818.

mercoledì 2 aprile 2008

Luzzati, il gioco dell'oca della Gazza Ladra



La gigantografia del gioco (tondo) con su cui si può giocare nella mostra Emanuele Luzzati. Giochi carte e tarocchi al Museo Luzzati. Scrive il museo:
un’occasione unica per vedere raccolti bozzetti, studi, serigrafie e realizzazioni di veri e propri giochi da tavolo con tanto di regolamento. Ad alcuni di questi verranno dedicate “stanze” con tavoli da gioco e pedine, in particolare con il “Dilettevole giuoco della Gazza Ladra”, di cui verrà esposto anche il bozzetto originale e un divertente “mobile” alla Calder, con il gioco dell’oca realizzato con i manifesti il cui regolamento venne scritto da Rita Cirio, con il grande gioco da pavimento a tema Pierino e il Lupo che, per la gioia di tutti i bambini, verrà organizzato e animato alla domenica e, su prenotazione, per le scuole che parteciperanno ai laboratori del museo.

lunedì 31 marzo 2008

Aosta, giochi romani al MAR-Museo archeologico regionale

AOSTA-Si è tenuto sabato 29 marzo, dalle 16 alle 22, presso il MAR-Museo Archeologico Regionale di Aosta (piazza Roncas 12) "Gi... oca!", un incontro organizzato nel quadro della Decima Settimana della Cultura e dedicato al gioco nella società della Roma antica.

Grandi e bambini hanno giocato con quelli che il museo ha definito giochi "quasi romani": se i tavolieri su cui si è giocato sono infatti riproduzioni fedeli di reperti di scavo archeologico, la mancanza di veri e propri trattati d'epoca dedicati al gioco ci permette oggi partendo da citazioni letterarie, soltanto di tentare di ricostruire le regole con cui questi venivano effettivamente giocati. Le ricostruzioni dei giochi d'epoca romana resteranno al MAR per le prossime iniziative ludiche e didattiche.



Il Ludus Latrunculorum

Le pedine del gioco dei Latrunculi – che ricorda un po' la dama e, per chi lo conosce, il gioco giapponese del Go – sono chiamate con nomi diversi dalle fonti antiche: latro, soldato, ("sicarius", per il dizionario della Crusca), miles, legionario, o bellator, combattente, a richiamare lo scontro dei due avversari sul tavoliere. Tavoliere spesso di legno, e quindi non giunto fino a noi se non come graffito sul marmo, al contrario delle pedine di vetro, che a volte compaiono negli scavi – come quelle conservate nel museo archeologico di Aosta. E' un gioco di strategia pura, parte di quella famiglia che viene definita dei "giochi astratti", quelli che insegnano ad applicare al divertimento la strategia e il ragionamento logico. Le sue regole sono state ricostruite da Ulrich Schaedler, direttore del Musée Suisse du Jeu.


Il Ludus Duodecim Scripta
Il tavolieri da gioco di marmo graffito per il "Gioco dei dodici segni" (uno dei giochi riprodotti, che prende il nome dal punteggio più alto che si può raggiungere con due dadi) è stato ricostruito facendo riferimento ai reperti antichi, a volte rinvenuti durante scavi archeologici veri e propri e a volte per caso, quando la lastra di marmo è stata riutilizzata per altri scopi. Si tratta di tavolieri graffiti spesso rozzamente, con scritte che invitavano il giocatore inesperto (chiamato in alcuni casi "IDIOTA" senza mezzi termini) a togliersi di mezzo, o che facevano riferimento ai polli da spennare. Il Duodecim Scripta, che usa le lettere che formano le scritte come caselle del percorso di gioco, è ritenuto dagli esperti l'antenato del moderno backgammon.



Le regole con cui si è giocato - su un tavoliere di marmo graffito, ricostruito a partire dai ritrovamenti di scavo, sono quelle proposte da Irving Finkel nel libro Games, edito dal British Museum nel 2005. I bambini hanno particolarmente apprezzato i momenti del gioco in cui si scontravano in battaglia le pile di pedine.